In tema di guida in stato di ebbrezza, se la misurazione non avviene al momento del sinistro, ma diverso tempo dopo, si ignora il valore esatto dell'alcool nel sangue della conducente in tale momento: bisogna tenere invece conto che la durata della fase di assorbimento dipende anche dalle caratteristiche fisiche individuali, della fase digestiva, dei cibi assunti e della consuetudine al bere, con la conseguenza che non si può concludere in termini di assoluta certezza che al momento dell'incidente i valori di confine fosse già stato raggiunto e superato, dovendo dunque ritenere sussiste l'ipotesi meno grave di guida in stato di ebbrezza (art. 186 Codice della strada).
Corte di Appello di Milano
Sezione I Penale
Sentenza 23-29 gennaio 2014, n. 594